La riforma delle cure primarie passa anche attraverso la realizzazione ed il funzionamento delle Case di Comunità.
Come è noto, nel quadro del Next Generation EU, elaborato dalla Commissione e dal Parlamento Europeo per mitigare gli impatti economici e sociali della pandemia da COVID-19 e favorire una “ripresa sostenibile, uniforme, inclusiva ed equa”, il governo italiano ha messo in atto il PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, articolato in 6 Missioni.
La Missione 6, Componente 1, denominata “Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale”, pianifica consistenti investimenti in tre direzioni: le Case della Comunità e la presa in carico della persona; la Casa come primo luogo di cura e telemedicina; il rafforzamento dell’assistenza sanitaria intermedia e delle sue strutture.
Le Case di Comunità, ripartite in hub e spoke, costituiscono quindi degli snodi essenziali della sanità territoriale, inserite in un contesto di Comunità che dovrebbe essere sempre più protagonista della presa in carico della persona.
In tale prospettiva il Decreto Ministeriale n. 77 del 23.05.2022 definisce gli standard organizzativi, qualitativi e tecnologici della rete territoriale su tutto il territorio nazionale.
Il Ministero della salute, tramite AGENAS – Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari ha istituito un Gruppo di lavoro multidisciplinare e multiprofessionale allo scopo di delineare le linee di indirizzo per l’attivazione e l’attuazione delle Case di comunità hub.
Recentemente sono state pubblicate tali linee guida, che potete trovare nel documento scaricabile dal nostro sito cliccando qui